Il social market Il Pane e le Rose

I primi dieci anni del social market Il Pane e le Rose coincidono con i dieci anni del mandato del sindaco Solomita. Un progetto avviato nel 2014, nel momento più acuto della crisi economica e occupazionale che colpì duramente anche Soliera. In quel periodo la priorità era immaginare nuove forme di risposta alla crescente domanda di sostegno e assistenza economica. “Il Pane e le Rose” prese forma dopo un processo di partecipazione ed elaborazione progettuale, insieme alle Caritas e agli altri soggetti impegnati nel sostegno ai più bisognosi. Un capannone di via Serrasina 93 è diventato così un luogo dove persone in difficoltà economica possono fare la spesa senza pagare con denaro, ma scalando dalla tessera sanitaria punti (chiamati solierini) che vengono attribuiti loro dai servizi sociali con criteri come la numerosità del nucleo familiare, il reddito, etc. In tal modo si supera l’assistenzialismo, dando a chi ha bisogno riconoscimento sociale, libertà di scelta e dignità. Nel social market ci sono prodotti alimentari, per la casa, l’igiene personale, giochi, materiale scolastico, libri. Ma è attivo anche il “progetto servizi” attraverso il quale commercianti e artigiani forniscono gratuitamente prestazioni che le famiglie “pagano” con gli stessi punti che hanno a disposizione per la spesa alimentare.

Qualche dato: dal 2014 ad oggi, il social market ha servito 300 famiglie; 920 le persone sostenute; oltre 100 le giornate di apertura all’anno; 70 i volontari coinvolti; oltre 200 ore di volontariato donate ogni anno; oltre 5 tonnellate di prodotti alimentari in media recuperati e ridistribuiti annualmente; oltre 60 le aziende donatrici; 25 le attività coinvolte nel Progetto Servizi; 600 le prestazioni erogate; oltre 60 gli incontri formativi. Il valore medio di una spesa: una famiglia di quattro persone che presso il social market dispone di 140 punti da spendere mensilmente, può riuscire a risparmiare in media 250 euro mensili.